(Tomba di Diomede a San Domino, Cala delle Arene a San Domino, Cala Matano a San Domino, Cala Tamariello a San Domino)
San Domino: grande, bella e ricca, la vera regina delle Tremiti!
San Domino è l’isola più grande tra le sorelle minori dell’arcipelago delle Tremiti ed è anche la più ricca e la più varia grazie allo splendore dei panorami, dei paesaggi naturali e delle atmosfere ottenute combinando sapientemente gli aspetti più rigogliosi e magnificenti della terra, del mare e del cielo. È venuta così fuori un’isola bellissima, per molti aspetti assai lontana dalle altre e che vi permetterà soprattutto di soggiornare nell’arcipelago in quanto è l’unica che offre una completa e variegata accoglienza turistica, dandovi l’opportunità di scegliere tra molti Hotel, Residence, Bed and Breakfast e villaggi turistici.
Ha una superficie di 208 ettari, una lunghezza di 2,8 chilometri e una larghezza di 1,7 chilometri (con massima altitudine di 116 m sul Colle dell’Eremita). Il suo antico nome era “Trematis”, cambiato di recente con l’attuale nome di San Domino, in onore di una chiesa che sorgeva sull’isola eretta a ricordo del vescovo e martire San Domino. Molti amano anche chiamarla “Orto del Paradiso”, un appellativo che allude alla rigogliosità vegetativa e alla fertilità dei territori dell’isola.
A San Domino sono state trovate tracce di vita umana preistorica risalenti a seimila anni fa. Sembra infatti che l’isola sia stata abitata, negli antichissimi tempi, da tribù indoeuropee di cui è possibile trovare reperti e manufatti, passeggiando nei luoghi più incontaminati dell’isola.
Diversamente da San Nicola, l’isola di San Domino non presenta alcun tipo di testimonianza storico – artistica né a livello di costruzioni, né a livello di citazioni e frammenti storici reperibili in antichi manoscritti, anche perché i cronisti del passato non avevano una grande conoscenza geografica delle isole e spesso confondevano l’una con l’altra e quindi preferivano parlare sempre in modo generale delle Isole Tremiti , senza fare alcuna distinzione. Tuttavia anche San Domino ha tracce di storia e di credenze leggendarie: per molti è proprio in quest’isola che si trova il sepolcro di Diomede, mitico eroe omerico, signore di Argo e re dell’Etolia, come sembrerebbe testimoniare un’area archeologica rivestita in opus reticolatum in cui gli esperti hanno visto il resto della sepoltura di Diomede, costruita dai suoi compagni di viaggio. E proprio di fianco a tale reperto è stata rinvenuta un’altra tomba di epoca romana, probabilmente appartenuta alla nipote dell’imperatore Augusto, Giulia che fu esiliata nell’isola perché accusata di adulterio.
San Domino è un’isola che vale senz’altro la pena di visitare e circumnavigare con la barca, alla scoperta di acque cristalline, di scogli, insenature e cale nascoste dalle forme originali, in angoli di mare assolutamente incontaminati. Tra le varie spiagge raggiungibili in barca o tramite tortuosi sentieri vi suggeriamo di visitare Cala delle Arene, la più grande e ospitale dell’arcipelago delle Tremiti, Cala Matano che cade a picco sul mare con una piccola spiaggia arenosa e che deve il suo nome alla duchessa Matano, Cala degli Inglesi il cui nome è attribuito all’affondamento in questa zona di un battello di contrabbandieri inglesi, Cala Tamariello accessibile esclusivamente dal mare e in cui è possibile attraccare o sostare con piccoli battelli, Cala Tonda famosa in quanto le sue acque formano un graziosissimo laghetto. Estremamente suggestiva è anche una gita alla punta di Zio Cesare, situata all’estremo sud dell’isola di San Domino, nelle cui acque è stato scoperto il relitto di un’antica nave di epoca romana.
San Domino è un’isola ricca di turismo, ma nonostante l’affollamento estivo la gestione comunale Isole Tremiti, con la complicità degli albergatori e del personale addetto all’accoglienza turistica, ha saputo proteggere e salvaguardare la bellezza selvaggia dell’isola in cui il turista ha la possibilità di trovare confort e relax, immergersi negli spettacolari scenari del mare azzurro che per secoli ha eroso e lavorato questa costa dando vita a grotte, insenature e faraglioni di raro fascino e bellezza.